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Il Primo Marzo a Foggia

lunedì 24 febbraio 2014

Nell’ultimo ventennio la provincia di Foggia è diventata città di frontiera per migliaia di migranti di tutto il mondo e i conflitti sociali legati al fenomeno delle migrazioni si sono aggiunti a quelli già esistenti. Lo sfruttamento, il lavoro nero, il caporalato, il sotto-lavoro e, in moltissimi casi, la schiavizzazione dei migranti, si devono a una mentalità diffusa nel mondo imprenditoriale –del grande e del piccolo datore di lavoro- che non risparmia gli autoctoni.  
Come in tutti i territori di frontiera colpiti da gravi problemi sociali ed economici, (si pensi a Palermo o a Napoli), anche nella provincia di Foggia, sono tanti i migranti e gli italiani che condividono la medesima situazione di disagio. Molti migranti sono soggetti a forme di illegalità, ricatti, minacce che molti italiani sono abituati a sopportare da anni. Ad oggi, possiamo individuare nella provincia di Foggia meccanismi di corruzione di vario genere: un migrante appena arrivato da queste parti, mediante una catena clientelistica, può ottenere un plico contenente al suo interno contratto di locazione, contratto di lavoro e permesso di soggiorno, pagando dai 3.000 ai 10.000 euro, secondo l’andamento della borsa nera, mentre molti migranti lavorano in condizioni disumane. Questo meccanismo ricalca quello già adottato dagli autoctoni, come ad esempio l’acquisto di posti di lavoro e/o di contratti fasulli per ottenere il sussidio di disoccupazione.  
D’altra parte, i conflitti legati al fenomeno delle migrazioni non concernono soltanto la questione del lavoro, ma anche le problematiche dell’istruzione, delle pari opportunità, della prostituzione, dei matrimoni bianchi, e quindi della condizione delle donne e dei bambini migranti.
Bisogna dire, e dirlo con determinazione, che le tante, diverse e incalcolabili situazioni drammatiche, sono favorite da una cronica inerzia da parte delle autorità competenti nel garantire i controlli necessari e le forze politiche locali nel realizzare le politiche sociali adeguate. Sebbene negli ultimi anni si sia assistito a una crescita di coscienza di tali problematiche, e in special modo da parte del mondo associazionistico e cooperativistico, c’è ancora molto da fare.
Per questi motivi, alcuni attivisti del mondo del volontariato hanno accolto con entusiasmo l’appello della Rete “Primo Marzo–Sciopero degli stranieri” (v. allegato) alla mobilitazione nazionale, invitano alla riunione organizzativa della manifestazione a Foggia, quanti, come singoli e/o come gruppi organizzati, hanno a cuore l’ideale di una società in cui la convivenza tra migranti e autoctoni possa realizzarsi nel segno di un percorso comune, pacifico, verso la dignità umana.   
L’incontro si terrà nella sede del “Centro C.O.S.E. -Cultura Occupazione Società Educazione”, in via del Salice 45, nei pressi della scuola Nicola Parisi, di fronte al centro polivalente per anziani Palmisano, Martedì 25 febbraio, a partire dalle 19.30. Saremmo lieti di poter accogliere almeno un portavoce di ogni organizzazione.
Per il primo marzo, tra le varie proposte c’è quella di un “pacifico” raggruppamento davanti al pronao della villa comunale o quella di corteo per il centro cittadino con varie pause (stazione ferroviaria, villa comunale, zona pedonale, provincia, prefettura), e l’idea che ogni manifestante indossi una maglia e/o una bandiera di una nazionalità qualunque. Naturalmente non possono essere ammesse bandiere e simboli di partiti e movimenti politici in competizione per le imminenti elezioni. Sono invece graditi fischietti, striscioni rivendicanti i “diritti e la dignità per tutti”, volti dipinti di nero, slogan da cantare insieme, ecc.
Purtroppo i tempi sono brevi.
In serata, il centro COSE, sito nei Quartieri Settecenteschi, a meno di “cento passi” dalla sede di “Casa Pound”, vorrebbe organizzare un aperi-cena con cous cous + film rappresentativo, eventualmente “Là-bas –Educazione criminale”, ispirato alle tristi vicende di Rosarno nel gennaio 2010, a seguito del quale è nato il movimento “Primo Marzo 2010 –Sciopero degli stranieri”. Se qualcuno sapesse devo reperire questo film, sarebbe gentile se ci informasse. 
Ogni altra proposta è benvenuta.
Chi non potesse venire e volesse però collaborare alla diffusione, può stampare il volantino dell’iniziativa locale apponendo il proprio logo o denominazione e la formula “PRIMO MARZO –Sciopero degli stranieri”, e l’appello del PRIMO MARZO, oppure creare e diffondere un proprio volantino di adesione alla manifestazione, dandocene comunicazione.

Ci interessa creare una prima occasione per un cammino comune di migranti e italiani nella provincia di Foggia, i cui conflitti sono noti a tutti, e nella più ampia rete nazionale e comunitaria.

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