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Quale sciopero oggi? Il dibattito è aperto

giovedì 21 gennaio 2010

Progetto Melting Pot Europa ci ha messo sulla copertina del suo sito e ci "terrà" lì fino al Primo marzo. Contemporaneamente ha attivato un indirizzo email al quale si può scrivere per dire la propria in fatto di sciopero. Non sciopero sì o no, bensì quale sciopero oggi? Cosa significa costruire uno sciopero contemporaneo? E’ pensabile che l’astensione dal lavoro sia sufficiente ed incisiva per trasformare questa società? Cosa significa scioperare ora che la produzione non è più limitata alle mura della fabbrica ma coinvolge pienamente la società nel suo complesso e ingloba affetti e comunicazione, stili di vita e creatività senza per questo perdere il vizio dello sfruttamento e della discriminazione? Esiste uno sciopero senza sindacati? Esiste uno sciopero senza copyright? E’ immaginabile uno "sciopero" dei soli migranti o forse l’orizzonte a cui guardare è quello che coinvolge noi tutti, così come il razzismo, la precarietà, le politiche discriminatorie sull’immigrazione, coinvolgono a pieno le nostre vite, interrogando la società nel suo complesso e non solo i migranti stessi?

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Cari amici,
sono stato fin dalla "prima ora" a fianco di questa lotta e delle iniziative ad essa correlate. Credo che il segnale di una protesta forte (come può essere lo sciopero) sia non importante ma necessario.Quando il livello di giardia diventa serio, il pericolo lo si fronteggia senza infingimentie senza paure...Credo che, in questo caso, più che etnico o rivendicativo lo sciopero si caratterizzi come "politico", in quanto contesta un clima, un'azione, un modello che trova nelle politiche governative degli ultimi anni, e in maniera quasi sfacciata di questo governo,il punto di snodo di una visione del problema dentro la società. E in quanto "politico" credo che esso vada esteso a tutti, e debba essere generalizzato, ovvero richiedere la partecipazione di tutte le soggettività sociali (non solo economiche): studenti, associazioni, gruppi religiosi...Questo tipo di sciopero:POLITICO,GENERALE e GENERALIZZATO, deve essere ben comunicato. Dunque al problema sindacato si/no/ni...sostituirei il dilemma come arrivare a quante più persone con l'informazione, come arrivare a quanti più immigrati nel "propagandare" la notizia? Non tutti (indigeni e immigrati) leggono i giornali, internet o facebook...Eppure su informazione e conoscenza credo si giochi la nostra partita.Ricordo, a proposito della natura dello sciopero, che proprio in Europa uno sciopero del genere fu tentato: il 25 febbraio 1941 il Partito Comunista Olandese proclamò uno sciopero generale (primo contro i progrom nazisti...con i nazisti al potere!), noto poi come lo sciopero di febbraio, in risposta alla deportazione della popolazione ebraica di Amsterdam nei campi di concentramento. Questo sciopero fu rapidamente represso ma fu uno straordinario atto di coraggio anti-nazista. Ora non voglio assolutamente fare paralleli storici di nessun tipo, ma solo richiamare ad una azione che è nella memoria storica d'Europa.
Grazie per l'attenzione di chi ha letto e buona serata.
Ciro Barra

22 gennaio 2010 alle ore 14:58

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